Applicazione di Taping Neuromuscolare

Il Taping nasce più di quaranta anni fa dall’idea del Dr. Kenzo Kase, un chiropratico Giapponese che, cercando un metodo e uno strumento che potesse consentire ai tessuti colpiti da disturbi di recuperare rapidamente la propria funzionalità in modo naturale, progettò una benda elastica fatta con un materiale che riproducesse in maniera più simile possibile l’elasticità della pelle e dei muscoli.
Nel 1988, durante le Olimpiadi di Seul, la tecnica e i materiali del Dr. Kase approdano alla ribalta internazionale attraverso gli atleti della nazionale giapponese ottenendo una divulgazione mondiale.
Dal quel momento il Taping comincia a proliferare negli ambiti sportivi Massoterapici e Fisioterapici fino a quando, una decina di anni dopo, arriva nel vecchio continente.
Dal 2003 David Blow, un australiano specialista in agopuntura, sviluppa il concetto di tecnica decompressiva e compressiva del Taping Neuro muscolare. Si tratta di una terapia biomeccanica che utilizza, stimoli decompressivi e compressivi per ottenere benefici effetti sui sistemi muscolo-scheletrico, vascolare, linfatico e neurologico. La semplicità di utilizzo del Taping è solo apparente, poiché oltre ad una conoscenza approfondita dell’anatomia muscolare, con origine, inserzione e funzionalità dei muscoli, è necessaria la competenza nell’applicazione del nastro utilizzandolo di volta in volta in drenaggio, compressione o decompressione del tessuto da trattare.

Principali effetti

Attraverso l’applicazione del Taping, si determina una stimolazione sensoriale e meccanica tale da favorire il metabolismo cellulare, il drenaggio linfatico e vascolare, ottenendo così un’azione antalgica, una riduzione della fatica muscolare e dello stato infiammatorio, un aumento dell’ampiezza del movimento ed una migliore qualità della contrazione muscolare e delle prestazioni.
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